Quella di Andrea Tortora è una rivoluzione che non parte adesso, c’è stata e c’è nelle tante rielaborazioni della sua vita da pasticcere che, oltre l’Italia, ha toccato Parigi, Londra, Singapore, prima della lunga sosta a San Cassiano, a St. Hubertusdi Norbert Niederkofler, «dove la rivoluzione è stata lavorare con 5 ingredienti». In sequenza passano sullo schermo le rivisitazioni della Torta di mele, della Sfogliatella di Villafranca, la Tarte tatin, la Sacher, la Torta di pane, l’Uovo di cioccolato… E poi sorprende gli astanti con profiterole, «la provocazione in forma di un dolce Anni ’80 che era il dolce di famiglia al quale sono legato perché lo preparavo col nonno», presentato in chiave moderna (come è stato presentato in una cena all’hub) e tradizionale…