«Salgo dopo Cracco e Berton… che dico su questo palco di Identità Milano?». Una (auto)domanda alla quale Antonio Ziantoni ha trovato una risposta quasi lapalissiana. Basta non farsi ingannare dal titolo inconsueto, Teglie su Marte, e proiettarsi al futuro con la predisposizione d’animo di quando, da bambini, rubavamo il maccherone scrocchiarello che spuntava dalla teglia di pasta al forno. A quel gesto, e al proprio fratello birichino che si appropriava di quel maccherone, si è ispirato lo chef romano di Zia incline ai gusti netti, senza compromesso alcuno.