«La pasta unifica il mondo», dice Matias Perdomo, chef del ristorante Contraste, e di tutta la rete dei poli di gusto milanesi che portano la sua firma, EXIT Pastificio urbano compreso, dove a saltare, buttare, scolare, sfogliare, mantecare paste è Arianna Consiglio, siciliana e responsabile dell’insegna a-tutta-pasta. Le ricette presentate in questa edizione Identità di Pasta sono due, e ben diverse: la prima – new entry nel menu del Pastificio -, un raviolo di pasta all’uovo con striature agli spinaci, ripieno di ricotta di pecora, saltato con burro e salvia, e in chiusura polvere di caffè. La seconda, invece, è una Fideuà, una preparazione molto simile alla paella ma che, invece del riso, utilizza i fideos, gli spaghettini spezzati che, a seconda del caso, possono essere più o meno fini, forati o senza buco: un piatto che, stando a quanto si narra, nascerebbe a bordo della barca di un marinaio che, accortosi dell’assenza di riso, prepara la paella con una manciata di spaghetti spezzati. Questo è il Pastificio urbano: il Nord, il Sud e il Centro della pasta, e chissà, presto si viaggerà anche oltre confine.