Josep Roca, el camarero del vino di casa Roca, torna sul palco di Identità Milano, e il pubblico eredita un trattato di umanità. È un cammino a ritroso, che ripercorre il ricordo di quanto abbiamo vissuto nel tunnel pandemico, quando il giorno scorreva e scivolava lontani da tutti, dalla famiglia, dai colleghi, distaccati da quelle reti nelle quali siamo sempre imbrigliati. Ci siamo risvegliati in un mondo diverso e per attraversarlo, usiamo una maschera – ma basterà a coprire cosa abbia potuto significare aver convissuto con il dolore, con la morte? Con la disumanità della lontananza, dell’impoverimento del nostro grado di socialità. Ma come ci siamo arrivati? Cosa è accaduto prima? «Abbiamo distrutto un campo», sciupato brutalmente il pianeta consacrandoci a ritmi accelerati, all’impazienza. Produrre di più e subito, e anche il pianeta, oggi, come noi mostra segni di cedimento. Un tempo avremmo pensato di quest’era come di una profezia da filosofi, e forse lo è, ma ciò di cui stiamo parlando, in realtà, è la profonda crisi esistenziale che il Covid ha soffiato sul mondo.