Non serve conoscere gli antefatti dell’uno e dell’altro per indovinare la relazione fra Corrado Assenza e Massimiliano Alajmo. È una partita di sguardi. Si avvicinano. Si abbracciano con l’abbandono trattenuto degli abbracci fra uomini. Stabiliscono contatti tattili che tradiscono famigliarità e un bisogno elementare di starsi vicini, . Alajmo: io faccio il cuoco e tu il pasticciere. Assenza: perché c’è differenza? Alajmo: no, non ce n’è. Lo scambio di gesti si traduce in parole che rimbalzano con complicità. Si sorridono. Il tema del congresso, per la prima volta emancipato dalla sua funzione primaria, è il lavoro. I due lo approcciano a due voci. Assenza: il gusto è dentro le persone. Alajmo: troviamo dentro gli artigiani grandi verità. E da qui il dialogo si scompone nel primo di due assoli, Alajmo fa un passo indietro per lasciare la scena al maestro di Noto. E poi viceversa.